L‘appassionante storia di Ca’ Pasqualetto

  • storia - ca pasqualetto - insegna

Un breve tratto di una lunga storia, che racconta l‘inizio di Villa Ca’ Pasqualetto

La nostra memoria storica e presenza nella città di Spinea risale al Regno Lombardo-Veneto, territori sotto il dominio Austro-Ungarico. Nel 1866, dopo la terza guerra d’indipendenza, con un Plebiscito, il Veneto fu annesso al Regno d’Italia.
La Barchessa, era parte di una villa veneta andata distrutta nei primi anni del ‘700.
La villa era prospiciente all’attuale Via Roma, di cui sono stati rinvenuti diversi reperti. Le due ali che si allungano su Via Capitanio, furono costruite nel 1728 come da una iscrizione ricavata in numeri romani, ed ancora presente su un pianerottolo in terrazzo veneziano.
Sembra che fino ai primi dell’800 la barchessa e le due ali laterali fossero adibite a Convento, di cui la chiesetta era posta dove attualmente sorge la banca in angolo tra Via Capitanio e Via Roma.
Verosimilmente Pasqualetto Antonio, nostro trisavolo, acquistò la proprietà all’inizio del 1800 ed iniziò l’attività di panificazione con forno a legna che era posto nell’ala nord.
Uno dei figli di Antonio, FELICE, il nostro bisnonno, ebbe due figli ROMEO e RUGGERO che ingrandirono la proprietà con nuove acquisizioni e potenziarono l’attività di panificazione e pasticceria inaugurando, per la cottura del pane, il “primo FORNO A VAPORE” del territorio: era il 1908.
Il “forno a vapore”, costruito dalla Ditta MONZIANI di Milano fu collocato in una costruzione che costituisce l’ala sud del complesso immobiliare, ove furono sistemati anche i magazzini ed il granaio.
Le stalle e il barco, adibito a legnaia e deposito carbone per alimentare il forno, furono costruite nel medesimo periodo.
Il piano terra della barchessa era costituito dall’androne, quale deposito delle farine e dei carri, inoltre attigui si aprivano altri locali di disbrigo e una grande cantina.
Durante la prima guerra mondiale, Ca’ Pasqualetto ospitò militari che andavano al fronte sul Piave; ne rimangono tracce del loro passaggio: dei porta-bandiera posti sul pergolo del piano superiore, ove era situata la stanza degli ufficiali.
Durante la seconda guerra mondiale, il panificio forniva le mense del Forte Sirtori e delle batterie antiaeree dislocate a Crea e Luneo, di cui ne sono state rinvenute delle “note di consegna” di filoni di pane.
Pure i soldati tedeschi della Wehrmacht in ritirata fecero tappa a Ca’ Pasqualetto per rifornirsi di vettovaglie.
Il nostro bisnonno FELICE era rimasto vedovo e faceva parte di un gruppo di giovani eleganti di Spinea, era bello e prestante, ex ufficiale di cavalleria del Regio Esercito.
Quasi tutti i pomeriggi, passavano per Spinea delle comitive di veneziani che portavano le giovani ragazze in gita in campagna; avvenne che uno di questi pomeriggi Felice si trovasse ad uscire dal cancello della villa in sella al suo cavallo e gli cadde la frusta a terra. Una delle ragazze veneziane lì presente gliela raccolse, si sorrisero e in quel momento iniziò la loro storia d’amore. La giovane si chiamava Giovanna Paneghetti.
Da loro nacquero due donne e due uomini: Elvira, Maria, Romeo e Ruggero.
Ruggero e Romeo erano entrambi eleganti, provetti spadaccini e cavallerizzi della Scuola Militare di Pinerolo (TO).
Si innamorarono di due sorelle Rita e Teresa che vivevano a Villa del Maino, in piazza a Spinea.
I nostri bisnonni materni Giacomo Mondi e Giuseppina Zecchinato, erano  governanti nella villa veneta in Spinea dei Conti del Maino e le loro due figlie erano molto belle.
Rita era nostra nonna la quale, contravvenendo a tutti i progetti dei suoi genitori, voleva farsi suora, nonostante avesse una proposta di matrimonio di un erede della famiglia Pasqualetto. Alla fine si sposarono: due fratelli con due sorelle.
All’uscita dalla chiesa di Spinea fecero volare delle tortore con grande sorpresa degli astanti, episodio rimasto a lungo nella memoria dei cittadini. Il poetico volo delle tortore suggellò un amore duraturo che portò ad una sinergia lavorativa della crescente attività artigianale.
Ruggero e Teresa non ebbero figli, Romeo e Rita ebbero 10 figli (5 femmine e 5 maschi).
L’attività artigianale, dopo Ruggero e Romeo, fu proseguita a Spinea da tre fratelli: Felice, Mansueto Egidio e Giuseppe, figli di Romeo.
L’attività di panificazione si concluse con Mansueto Egidio in quanto il figlio Ruggero fece altre scelte diventando medico ginecologo.
Il Dott. Ruggero, nato e cresciuto in questo luogo storico, ha voluto restaurare ed abbellire tutto il complesso immobiliare, divenuto ormai vetusto, per destinarlo a nuove attività e renderlo, unitamente al parco, un luogo di interesse nella città di Spinea.

Contatti

Ca’ Pasqualetto

Via Roma 213, 30038 Spinea (VE)

Telefono 041 990182

Mail info@capasqualetto.it

Social

© Copyright Villa Ca' Pasqualetto | TH-MED s.r.l | C.F/P.Iva/R.I VE03718940277 | REA VE 332493 | Cap.Soc. € 10.000,00 i.v | Powered by Blue Solution Communication s.r.l.